Mobilità Sostenibile a Roma
CARATTERISTICHE DEL PIANO URBANO DELLA MOBILITA’
SOSTENIBILE
Il Piano Urbano Della
Mobilità Sostenibile è un piano strategico, costruito su strumenti di
pianificazione esistenti, che tiene conto dei principi di integrazione,
partecipazione e valutazione per soddisfare i bisogni di mobilità attuali e
futuri degli individui al fine di migliorare la qualità della vita nelle
città e nei loro quartieri.
Esso ha come
obiettivo la creazione di un sistema dei trasporti sostenibile che:• Garantisca a tutti una adeguata accessibilità dei posti di lavoro e dei servizi;
• Migliori la sicurezza;
• Riduca inquinamento, emissioni di gas serra e consumo di energia;
• Aumenti efficienza ed economicità del trasporto di persone e merci;
• Aumenti l’attrattività e la qualità dell’ambiente urbano
1. Funzionalità
dei PUMS
Un Piano urbano della Mobilità sostenibile è uno
strumento per affrontare con più efficienza i problemi connessi ai trasporti
nelle aree urbane. Si costruisce su pratiche e contesti normativi già
esistenti negli stati Membri.
Le sue caratteristiche fondamentali sono:
- Un approccio partecipativo;
Il coinvolgimento dei
cittadini e degli altri portatori di interessi è un aspetto fondamentale. È
anche cruciale pianificare tale coinvolgimento per capire perchè alcuni gruppi
di cittadini dovrebbero essere coinvolti e quale l’influenza che potrebbero
esercitare. Dopo aver identificato gli stakeholder, una corretta strategia di
coordinamento dovrebbe stabilire come e quando coinvolgerli. In questo modo,
decisioni relative a specifiche misure di mobilità urbana sostenibile così
come lo stesso PUMS potranno ottenere una signifi- cativa “legittimazione
pubblica”.
- Un impegno verso la sostenibilità;
L’impegno verso i principi di sosteni-
bilità è un prerequisito essenziale. La sostenibilità è un concetto
complesso, per questo è importante sviluppare una comprensione condivisa con
gli stakeholder di cosa significa sostenibilità e mobilità sostenibile per la
città e i suoi quartieri. Nello sviluppare un Piano Urbano della Mobilità
Sostenibile, la visione dovrà necessariamente spaziare oltre gli ambiti dei
trasporti e della mobilità e considerare opportunamente aspetti sociali,
economici, ambientali e politico-istituzionali.
- Un approccio integrato;
In molti casi lo
sviluppo del piano è guidato dall’assessorato ai trasporti e alla mobilità
del Comune. La rilevanza di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile è
comunque tale da necessitare il coinvolgimento di altri uffici e dipartimenti
comunali e regionali nel processo di pianificazione (ad esempio, urbanistica e
sviluppo del territorio, sviluppo economico, ambiente, servizi sociali, salute,
sicurezza). Risolvere i deficit di integrazione e cooperazione è senz’altro un
compito arduo, ma è anche il principale fattore di innovazione e
miglioramento.
- Una visione chiara, obiettivi e traguardi misurabili;
Il piano deve essere
basato su una visione dei trasporti e della mobilità di lungo periodo che
comprenda l’intero agglomerato urbano. Deve includere tutte le forme e i modi
di trasporto: pubblico e privato, passeggeri e merci, motorizzato e non
motorizzato, circo- lazione e sosta. Tale visione strategica fornisce una
descrizione qualitativa del futuro urbano desiderato e serve ad orientare lo
sviluppo di adeguate misure di pianificazione. La visione deve essere
specificata con obiettivi concreti, che indichino il tipo di cam- biamento
desiderato. Cambiamenti e impatti devono essere necessariamente quantificabili
e stabiliti rispetto ad aree e indicatori specifici.
- Un esame dei costi e dei benefici dei trasporti.
2.
Efficacia e diffusione degli
interventi
Le città dove le politiche di sostenibilità
dei trasporti hanno avuto più successo sono state quelle nelle quali le diverse
tipologie di intervento sono state applicate in maniera integrata in modo da
rinforzarsi una con l'altra. Gli stessi singoli interventi applicati senza
curarne i sincronismi e le sinergie risultano quasi sempre inefficaci.
Viceversa la loro integrazione porta a una riduzione notevole dei flussi di
traffico veicolare privato in un arco temporale sorprendentemente breve.
Tra gli interventi più efficaci si cita il
potenziamento del trasporto
pubblico locale e l'adozione di specifici strumenti di
pianificazione (come ad esempio il Piano
Urbano della Mobilità).
Esistono inoltre altri interventi innovativi
che si stanno lentamente diffondendo:
- sviluppo
della mobilità
pedonale: favorire l'accessibilità
e la fruizione universale degli spazi pubblici, con la redazione di
pediplan, con interventi di eliminazione delle barriere architettoniche
nei percorsi, con la realizzazione dei percorsi sicuri casa-scuola e del pedibus.
- sviluppo
della mobilità
ciclabile: redazione di biciplan, la
costruzione di piste ciclabili e l'implementazione di servizi di biciclette pubbliche condivise.
- politiche
di tariffazione e pedaggi: pedaggio
urbano (accesso a pagamento in
particolari zone urbane), park pricing
(sosta a pagamento); park and ride
(agevolazione nell'interscambio tra automobile e mezzo pubblico), crediti
di mobilità.
- pianificazione
della mobilità aziendale: redazione del Piano spostamenti casa-lavoro,
implementazione di sistemi di telelavoro,
introduzione della figura del
- gestione della domanda: moderazione
del traffico (traffic calming),
limitazioni della circolazione veicolare, introduzione di servizi di car sharing
e trasporto
a chiamata; promozione del car pooling;
utilizzo di sistemi di information technology (ITS) per la gestione
dei flussi veicolari (es. instradamenti ai parcheggi, info dinamiche sulle
strade, navigazione satellitare ecc.).
Alla base di queste misure esposte
tre principi di riferimento:
- miglioramento dei servizi di
prossimità in modo tale da ridurre la necessità di spostamenti
automobilistici sia in termini numerici che di distanze;
- destinazione di una parte della
superficie stradale alla mobilità di tipo sostenibile a scapito dei
veicoli privati, in modo tale da ridurre il costo
generalizzato del trasporto sostenibile;
- realizzazione di una rete intermodale
di trasporto per poter consentire spostamenti più veloci di quelli
realizzati dagli autoveicoli privati.
3. Benefici
dei PUMS
Tra i tanti benefici che si
possono constatare con l’avvento dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile si
possono notare i seguenti:
Una città impegnata nella pianificazione della mobilità sostenibile è vista come una città innovativa a cui fare riferimento.
Pianificare la mobilità con- centrandosi sulle persone porta in definitiva a migliorare le condizioni di mobilità dei cittadini e a rendere più accessibili le aree urbane e i loro servizi.
- Una migliore qualità della vita
I PUMS significano pianificare per le persone e i luoghi piuttosto che per le auto e il traffi- co. Trasmettono un messaggio emozionale che si esprime, ad esempio, nell’obiettivo di in- nalzare la qualità degli spazi pubblici o di aumentare la sicurezza dei bambini.
- Benefici per l’ambiente e la salute
Migliorare la qualità dell’aria, ridurre le emissioni di rumore e mitigare i cambiamenti cli- matici significa ottenere benefici sulla salute e ridurre così i costi ad essa associati.
- Potenziale per una migliore soddisfazione degli individui
Pianificare in modo sostenibile
la mobilità urbana significa soddisfare una porzione più ampia di popolazione
e rispondere in modo adeguato alle necessità delle diverse categorie di
utenti.
- Decisioni
supportate da cittadini e stakeholder
Pianificare per la
gente implica il concetto di pianificare con la gente. Attraverso il coinvolgimento
di cittadini e altri stakeholder, le stesse decisioni in favore o contro
determinate misure per la mobilità possono ottenere un significativo livello
di “legittimazione pubblica”.
- Efficace
realizzazione degli obblighi di legge
Pianificare la
mobilità urbana in modo sostenibile significa anche rispettare le norme, ad
esempio la Direttiva Europea sulla Qualità dell’Aria o i regolamenti sul
livello di inquinamento acustico.
- Città
più competitive e accesso ai finanziamenti
I PUMS consentono di
accedere a finanziamenti disponibili per soluzioni innovative, garantendo un
potenziale vantaggio sulle altre città che competono per l’attribuzione dei
fondi pubblici.
- Una
nuova visione politica, un potenziale di integrazione
I PUMS offrono una
visione strategica e di lungo periodo. Incoraggiano la cultura della
pianificazione efficace, che integra settori e istituzioni così come città e
quartiere.
4. Gli Esempi sostenibili
I concetti base della sostenibilità sono:
- compattezza,
funzionalità e mobilità sostenibile;
- alta
qualità ambientale, conservazione dell'energia, welfare e comfort;
- mix
intergenerazionale, processo di coesione e partecipazione sociale;
- contenimento
dei costi e dei consumi.
Sulla base di tali concetti nell'UE sono
stati intrapresi diversi processi con l'intento di massimizzare ognuno dei
concetti base citati al fine di evitare il collasso ambientale del pianeta. Una
significativa iniziativa è stata intrapresa a Londra, BedZed è il primo insediamento a zero emissioni di
CO2. A seguire anche in altre località come Helsinki, Stoccolma, Linz, Bolzano
e Saragozza sono sorte costruzioni che limitano o azzerano del tutto le
emissioni inquinanti. Si tratta di case studio o abitazioni civili che seguono
tutte il modello Hammarby incentrato su un unico eco-ciclo.
Per la costruzione di tali insediamenti i
progettisti hanno seguito criteri fondamentali, alcuni riguardanti lo sviluppo
della mobilità sostenibile. Ad esempio, per la costruzione si è fatto uso di
materiale di recupero e prodotto sul posto in quanto sulle strade europee il
traffico prodotto da camion altamente inquinanti che trasportano prodotti per
l'edilizia è di circa un terzo del traffico totale. Altri materiali provengono
esclusivamente da località poste nei dintorni cercando così di evitare lunghi
trasporti diminuendo la quantità di petrolio consumato dai mezzi. Sono stati
organizzati anche servizi per la comunità, come la condivisione di automobili e
bici, stazioni di ricarica per chi possiede auto elettriche, il miglioramento o
lo sviluppo di nuove aree ciclabili e pedonali. Con una gestione mirata del
traffico e dei trasporti e la costruzione di attività commerciali e servizi
pubblici in aree facilmente raggiungibili a piedi o con mezzi pubblici, hanno
fatto sì che l'utilizzo di auto o altri mezzi di trasporto si riducesse al
minimo.
La pianificazione
della mobilità urbana è un’ attività complessa
e articolata.
I pianificatori devono farsi
carico di molte istanze, spesso
configgenti, e che da
un lato riguardano la
sfera locale, ma dall’altro vanno ben
oltre, nell’esigenza di allinearsi e
contribuire alle politiche europee per la
lotta al cambiamento climatico ed agli
obiettivi di efficienza energetica. La
complessità aumenta ulteriormente quando si
verificano cambiamenti
nei vertici politici e, come si sta
verificando in questa fase in molti
Paesi europei, si vedono implementare
significative restrizioni dovute a condizioni
finanziarie particolarmente sfavorevoli.
Un Piano Urbano della
Mobilità Sostenibile contribuisce in maniera
significativa a raggiungere gli obiettivi
climatici ed energetici fissati dai leader
europei. Per questo
motivo i PUMS sono stati promossi dalla
Commissione europea, ad esempio con il
Piano d’azione sulla mobilità urbana (2009)
e con il Libro bianco sui
trasporti (2011), come strumentidi pianificazione
di nuova concezione, in grado di
affrontare le sfide poste dai
trasporti e le criticità che interessano
le aree urbane in un’ottica
maggiormente integrata e sostenibile, caratteristiche
che fanno prevedere una permanenza stabile
e duratura dei PUMS sull’agenda
politica della Commissione europea e degli
stati membri.
Al contrario di
quanto avviene con gli approcci più
tradizionali alla pianificazione dei trasporti,
il nuovo concetto introdotto dai PUMS
pone particolare enfasi sul coinvolgimento dei
cittadini e dei portatori di interesse,
sul coordinamento delle politiche e
degli strumenti di piano tra settori
(trasporti, urbanistica, ambiente, servizisociali, attività
economiche, salute, sicurezza, energia, etc.),
tra enti, tra livelli diversi al
loro interno e sul territorio e
tra istituzioni confinanti.
I
PUMS si basano su una visione di
lungo periodo e su un approccio volto
alla ‘sostenibilità’ in senso lato per
un’area urbana, che prenda in
considerazione anche costi e benefici
sociali, nell’intento di internazionalizzarli,
sottolineando l’importanza di una loro
seria valutazione.
Queste linee guida sonoil
risultato di una consultazione portata a
termine per conto della Commissione
europea tra il 2010 e il 2013
con il coinvolgimento di diversi esperti
del settore definiscono il PUMS come
‘piano strategico volto a soddisfare la
domanda di mobilità delle persone e
delle imprese in ambito urbano e
periurbano per migliorare la qualità della
vita’. Il PUMS, pertanto, non va
considerato come l’ennesimo piano, piuttosto
deve comprendere ed
integrarsi con gli strumenti esistenti,
valorizzando i principi di integrazione,
partecipazione, valutazione e monitoraggi.
5. Il modello da imitare : Milano
Per poter migliorare la
mobilità sostenibile di Roma bisogna imitare un modello che, in questi anni ha
dato i frutti sperati: Milano.
Il PUMS di Milano
è frutto di un approfondito confronto aperto con la
città e con gli enti coinvolti avviato nel 2013 ed è stato redatto sotto
la supervisione di un Comitato Scientifico. Il piano è
destinato a ridisegnare la mobilità di Milano nei
prossimi 10 anni e ridefinisce i confini della Città metropolitana,
andando a servire e collegare ampie zone extraurbane.
TRASPORTO URBANO. A livello di trasporto urbano, il piano prevede il
potenziamento della rete con il prolungamento di alcune le linee
metropolitane oltre i confini comunali, in particolare: la M2
da Cologno Nord a Brugherio e da Assago a Rozzano,
la M3 da San Donato a San Donato est, la M5 da San Siro a Settimo e la
M4 da San Cristoforo a Corsico – Buccinasco. A questo si
aggiunge la progettazione di una sesta linea, lungo la connessione radiale
Nord-Ovest, Sud-Est, con servizio sugli assi Certosa/Sempione e
Tibaldi/Quaranta. Il documento prevede inoltre la modernizzazione
della M2, con il rinnovo del materiale rotabile,
l’impermeabilizzazione delle gallerie e il restyling delle stazioni.
Per la
prima volta negli strumenti di piano vi è un allegato
dettagliato che analizza l’utilità marginale di ogni
singolo investimento e che potrà aiutare Comune di Milano, Città
Metropolitana, Regione e Governo a
definire costi benefici di ogni investimento per orientare
le scelte e l’allocazione delle risorse disponibili nei prossimi anni.
Alcune delle
attuali linee tranviarie vedranno inoltre allungare il loro percorso e si
trasformeranno nelle cosiddette Linee T, linee di forza più veloci e
complementari alla rete delle metropolitane.
Il Piano considera
poi di istituire sistemi rapidi su gomma per collegare la città ad alcune
importanti direttrici ad oggi non ancora servite: Arese - Lainate, Vimercate,
Segrate – Pioltello, Paullo, Binasco e del Cusago.
PARCHEGGI. Per quanto riguarda l’offerta di
parcheggi, il PUMS ne prevede la realizzazione in funzione dei
prolungamenti delle linee metropolitane a Monza Bettola, lungo la direttrice di
via Novara, San Donato Est, Corsico- Buccinasco e Lambrate. Il PUMS indica
inoltre la necessità che i parcheggi vengano realizzati lungo le direttrici
ferroviarie dell'hinterland, intercettando l'utenza quanto più possibile in
prossimità dell'origine del viaggio.
Il Piano individua come
azione prioritaria la realizzazione di una Low Emission Zone posta
in prossimità del confine comunale ma all’interno della cerchia
delle tangenziali. Uno strumento che prevede l’installazione di
varchi elettronici in grado di controllare in maniera automatica il
rispetto delle regole adottate dalla Regione Lombardia sulla
circolazione veicolare, in funzione delle classi emissive Euro, consentendone
un effettivo controllo sul territorio comunale di Milano, nonché
il controllo di camion e veicoli di ampie dimensioni, seguendo il modello
londinese.
MEZZI CONDIVISI. Il PUMS promuove l’ulteriore diffusione dei mezzi in
condivisione. Già oggi Milano è, con Parigi e Berlino, un punto di
riferimento europeo per questi servizi, che verranno estesi al punto che con
ogni probabilità nei prossimi anni ogni cittadino sarà registrato
ad almeno un servizio di sharing. E’ un’evoluzione già
in corso, grazie all’avvio del car sharing nel 2013, e che nei prossimi
mesi vedrà l’aggiunta dello scooter sharing e delle bici a pedalata
assistita, con l’estensione di Bikemi fuori dalla cerchia della
90/91.
VALORIZZARE LO SPAZIO URBANO. Un altro aspetto
fondamentale del Piano è la valorizzazione dello spazio urbano, attraverso interventi
di moderazione della velocità veicolare (zone 30 e isole ambientali) che
renderanno la città più sicura e sostenibile. " Tra le
grandi città italiane, Milano è quella che registra il più basso
indice di mortalità sulle strade. La priorità è rendere le strade di
Milano sempre più sicure attraverso
provvedimenti mirati a ridurre la velocità stradale .
Parallelamente il PUMS incentiva la mobilità dolce, rafforzando o
la rete ciclabile e prevedendo una rete di itinerari pedonali.
LOGISTICA MERCI SMART. Il Piano cerca di rendere anche più efficienti le
imprese milanesi e lombarde attraverso
una gestione più smart della logistica merci, che sviluppi
alcuni progetti sperimentali già in corso, integrandoli con la low emission
zone e consentendo una migliore gestione dei sistemi di carico e scarico.
Il Piano renderà Milano
una città accessibile a tutti. In questo contesto si inserisce
l’elaborazione del Piano di Eliminazione delle
Barriere Architettoniche (PEBA), che prevede l’offerta di applicazioni
tecnologiche in grado di fornire informazioni
sulle condizioni di accessibilità dei percorsi stradali, oltre ad interventi
puntuali per le aree di interscambio del trasporto pubblico.
La piena attuazione del
PUMS avrà come effetti positivi la riduzione del 25% del traffico
nelle zone a velocità moderata, l’aumento della velocità del
trasporto pubblico del 17%, il
decremento della congestione da traffico dell’11%
e la riduzione delle emissioni di gas climateranti del 27%.
Inoltre, il PUMS porterà un aumento della
popolazione con buona accessibilità al trasporto
pubblico del 142%. Il valore dei benefici
complessivi per la collettività, secondo il documento presentato,
risulta essere oltre il doppio del valore dei costi per la collettività,
comprensivi degli investimenti.
Conclusioni
I PUMS sono uno
strumento che sta prendendo sempre più forma in Europa e da un po’ di tempo
anche in Italia. Oltre a Milano , presa come esempio in questa relazione, si
possono annoverare altri esempi di città che stanno attuando una politica di
Mobilità Sostenibile (Bolzano, Reggio Emilia, Modena per citarne alcuni).
Rispetto all’Europa
però, l’Italia è ancora lontana come progetti e fondi, basti pensare ad esempi
quali Londra e Bristol in UK, Bruxelles
(Belgio), Saragozza (Spagna), Aquisgrana (Germania) dove addirittura la Camera
di commercio sostiene i costi relativi
alla Mobilità. Ancora per noi questa è pura Utopia soprattutto se si pensa a
Roma in cui dopo un gran parlare e di programmi ancora si è praticamente fermi
al palo, ma l’esempio Milano, unitamente ad altre città possono medio-piccole
della Penisola possono essere da lancio e farci ben sperare per il futuro.
Con un approccio più
partecipativo non solo da parte delle istituzioni, ma anche dei cittadini, si
potrebbero fare passi avanti per quanto riguarda la sostenibilità e i trasporti
nella Capitale.
Certo, il piano deve
avere una durata di almeno 10 anni quindi per potere notare le migliorìe dovrà
passare del tempo, ma iniziando a collaborare tutti e facendo partire le
iniziative più piccole si può ben sperare per il futuro.
Ing. Christian Selvaggi